Il comparto olivicolo toscano resta strategico per ambiente e paesaggio, ma deve fronteggiare costi aumentati e necessità di innovazione.
In Toscana la coltivazione del Olea europaea riguarda oltre 74.000 ettari, con più di 15 milioni di piante e circa 80 varietà autoctone, fra cui Moraiolo, Leccino, Frantoio.
Il settore svolge una funzione rilevante di presidio territoriale e biodiversità, in particolare nelle aree collinari e montane della regione.
Tuttavia, secondo gli operatori, il comparto si trova in una fase critica: la resa per pianta risulta in calo, i costi di produzione sono in aumento e la redditività viene messa in discussione.